La Massoneria. Una riflessione

Cari Fratelli la tavola che oggi mi appresto a leggere era da tempo nei miei pensieri, ma come quei desideri ed obiettivi tanto agognati che, sempre sfuggono quando sono vicini ad essere realizzati, anche la preparazione del presente lavoro si è fatta attendere.

A darmi l’impulso e farmi capire che era giunto il momento, sono state le parole nelle precedenti tornate del nostro Gran Maestro Aggiunto e del nostro Oratore. Il primo nel suo discorso su cosa è la Massoneria ha testualmente detto le seguenti parole: “la nostra Società è in declino perché la Massoneria è debole”, mentre il fratello oratore nell’esplicare l’apporto dei liberi muratori nel tempo al genere umano, aveva con sé un elenco di fratelli così lungo che per ragioni di tempo si è dovuto autocensurare ma, nello stesso tempo ha citato dozzine di uomini illustri.

Quanto da loro detto però, contrasta con quanto da tempo ormai siamo abituati a sentire e che ci viene propinato di continuo su ogni mezzo d’informazione.

“Alla Regione Sicilia (intesa come ente pubblico) è caccia al massone”, “Ndrangheta in Valle d’Aosta, l’intreccio tra i clan e la massoneria: Volevano affiliare i politici locali alle logge”, “Per la Commissione parlamentare antimafia è cresciuto il ruolo della massoneria nella strategia delle mafie”; potrei continuare con questo genere di titoli di articoli per ore e con un elenco altrettanto lungo, quanto quello del fratello A. D.

A questo punto fratelli mi sento realmente confuso, corre l’obbligo di porre a me stesso una serie di domande, ho intrapreso con la mia appartenenza massonica la strada del crimine? I miei fratelli di cui avverto l’abbraccio ideale e che mi fanno sentire parte di loro, sono degli efferati delinquenti? Il nostro M.V. dall’area mite e distinta è il più feroce dei banditi? Ed infine dove mi porterà questo percorso intrapreso?

Provo a riavvolgere il nastro della mia vita a quando ero un profano, quindi “persona perbene”, cosa sapevo della Libera Muratoria? Cosa ho letto e studiato sui figli della vedova?

Subito associo la Massoneria alla rilevante parte che ebbe durante la rivoluzione francese, alla sua influenza, sia dal punto di vista ideologico, basta pensare all’apporto dato alla diffusione dell’idea di uguaglianza che, alla sperimentazione di forme di rappresentanza democratica.

Associo la Massoneria ai fondatori degli Stati Uniti d’America che attinsero ai suoi principi di giustizia, verità ed eguaglianza per l’impalcatura della nuova costituzione.

Al ruolo di primo piano giocato dalla Massoneria nel Risorgimento, e a prova di ciò ricordo che personaggi come Garibaldi, Mazzini, Bixio e Cavour, furono iniziati ai riti massonici ed educati nelle Logge.

Al contributo della Massoneria alla libertà d’Italia che si è verificato intensamente fino al 1945, coordinando, specialmente nell’ultima guerra, azioni militari interalleate per la liberazione dell’Italia dal nazifascismo.

A questo punto per il me stesso profano inizia l’oblio……

La gran parte della stampa, ogni volta che vi è uno scandalo, parla di implicazioni massoniche, di un’elite di persone il cui scopo è il controllo dei centri nevralgici della politica e dell’economia per la realizzazione di scopi nefandi.

La Massoneria è vista come fonte d’ogni male e tali atteggiamenti mi danno da pensare che si è alla ricerca di un capro espiatorio e ad un accanimento veramente sconcertante.

In questa sede come mio costume, non ritengo di potere dare alcuna risposta o riportare delle verità, ma pongo a Voi tutti una serie di riflessioni che spero possiate ritenere utili.

Per me essere Massone è sviluppare un pensiero critico, non tradizionale, avere mentalità razionalista e laica, non adeguarsi al pensiero ideologico predominante e non farsi dominare dalle pulsioni emotive del presente.

Trarre ispirazione da grandi uomini quali: Giovanni Pascoli, Giosuè Carducci, Lev Tolstoi, Wolfgang Goethe, Ugo Foscolo, Cartesio, Wolfgang A. Mozart, George Washington, Abraham Lincoln, Alessandro Volta, Louis Paster, Antonio Meucci, Alexander Fleming e tanti altri, ognuno nel suo campo benefattore del genere umano.

Di loro e delle centinaia di altri, mi piace pensare che essere massoni li ha consacrati ad un fine nobile ed alto, che li ha portati a mettere a disposizione il proprio talento, il proprio genio al servizio dell’umanità tutta, di avere salvato e migliorato la vita di milioni di persone fratelli e non.

Di tutti loro immagino le sconfitte, le delusioni, la frustrazione, i sacrifici, prima di essere consacrati al successo ed all’eterna fama, ma il loro spirito massonico proteso verso l’evoluzione individuale li ha spinti ad essere forti, a non lasciarsi condizionare dall’ambiente circostante ed a votarsi alla crescita ed all’evoluzione del genere umano.

Per tutto quanto detto io mi sento massone, non mi interessa che qualche fratello ha distorto ed infangato i simboli della squadra, del filo a piombo o del compasso, non mi interessa indottrinare o fare propaganda, con l’aiuto di Voi tutti  lavoro dentro me stesso per conoscermi e migliorarmi moralmente, edificare il Tempio della crescita interiore e sgrossare la pietra grezza del mio io, non anteponendolo mai, al miglioramento dei princìpi morali, etici e di fratellanza. M:.V:. ho detto.

Fr:. G.D. 2:.